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Gli abusi in Georgia: la condizione della famiglia
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Nel 2014 in Georgia sono stati registrati circa 20 casi di arresto di pedofili; in Russia circa 3000.
La città di Batumi, al confine con la Turchia, continua ad essere un punto di trafficking per le ragazze provenienti dalla Moldavia, dalla Ucraina, dalla stessa Georgia e dai paesi dell’Asia Centrale.
Storicamente in Georgia il superamento della famiglia patriarcale è iniziato con l’avvento dell’epoca comunista, quando il partito comunista dichiarò la parità di diritto tra uomo e donna. Il crollo del regime, il conseguente caos economico e i conflitti etnici prolungati hanno avuto le loro influenze sulla vita delle famiglie, acuendone il senso di impotenza e di depressione e con relativo aumento di varie forme di violenza. Su una popolazione di 4,5 milioni di abitanti, circa 1/1,5 milione di persone hanno cercato lavoro all’estero, comportando una frammentazione e disgregazione delle famiglie. Di contro a questa realtà, le famiglie rimaste in Georgia hanno reagito rafforzando le regole patriarcali per garantire la propria stabilità. Nella popolazione musulmana degli Azeri, per esempio, è ancora riscontrabile il fenomeno dei matrimoni combinati, in cui, per ragioni patrimoniali, ragazze di 12-14 anni vengono fatte sposare contro la loro volontà. Nella popolazione musulmana georgiana, quando una ragazza minorenne rimane incinta al di fuori del matrimonio, viene cacciata dalla famiglia e destinata alla strada.
Secondo la legislazione georgiana, l’abuso sessuale sui minori è un reato punibile dai 15 ai 20 anni di reclusione.
Edvard Gogilasvili