DeMause: i modelli storici dell'abuso sessuale sui minori
Lloyd DeMause (The history of child abuse, 1994) elenca i modelli storici dell’abuso sessuale sui minori. Secondo il suo studio, l’abuso sessuale sui minori sarebbe stato molto diffuso già in tempi remoti. Tuttavia, tendenze culturali dominanti nelle varie epoche storiche avrebbero impedito di comprenderli in quanto abusi sessuali.
DeMause sostiene che, nella storia, il rapporto con l’infanzia si sia evoluto in modo tale da passare da una accettazione di fenomeni come l’incesto e l’abuso ad un atteggiamento di amore ed empatia nei confronti dei bambini.
Come i dati storici indicano, una volta i bambini erano visti come “poison containers” per gli adulti, “contenitori” in cui riversare i cattivi sentimenti.
DeMause descrive cinque modalità storiche che caratterizzano l’evoluzione del umanità nel suo rapporto con l’infanzia:
1. La modalità infanticida (dall’antichità fino al IV secolo d. C.)2. La modalità dell’abbandono (dal IV secolo fino a XIII)
3. La modalità ambivalente (dal XIV fino al XVIII secolo)
4. La modalità socializzata (dal XIX fino a metà del XX secolo)
5. La modalità d’aiuto, che dura fino ad oggi.
Certamente questi tipi di relazione con i bambini sono riscontrabili nelle diverse culture in tempi diversi.
Il missionario P. A. Lamberti nel suo libro Colchide Sacra (1657) scrive che nel XVII secolo, in Georgia, era molto diffuso il traffiking dei bambini e delle donne. Secondo il suo libro, in questo periodo, ogni anno circa 2000 bambini venivano esportati nei mercati di schiavi nell’Impero Ottomano. Accanto a questo fenomeno, Lamberti descrive anche le pratiche infanticide che erano molto diffuse in una regione della Georgia (Samegrelo). Lottare contro queste “piaghe” era un obiettivo primario per i missionari cattolici teatini.
Il traffiking dei bambini gradualmente cessò nel XIX secolo.
Edvard Gogilashvili